Ti fideresti di un articolo scritto dall’intelligenza artificiale?

Viviamo in un’epoca in cui non sempre è chiaro chi scrive ciò che leggiamo. Le parole sullo schermo oggi potrebbero essere frutto di un essere umano, oppure di un algoritmo che ha imparato a imitare la nostra voce dopo aver analizzato miliardi di dati.
La vera domanda è: quanto siamo disposti a fidarci di una macchina che ci conosce e ci imita così bene?

Le nuove scoperte e le loro implicazioni

Ogni rivoluzione porta con sé entusiasmo, progresso e nuove domande. Dalla scoperta del fuoco alla rivoluzione industriale, fino all’avvento di Internet, ogni passo avanti ha sollevato dubbi su sicurezza, etica e governance.

L’impatto dell’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale non fa eccezione. È ormai parte integrante delle nostre vite: scrive testi, genera immagini, crea progetti, accelera calcoli complessi e supporta l’innovazione industriale.
Ma questa potenza apre nuovi interrogativi su affidabilità, trasparenza e controllo.

I dubbi delle imprese

Sempre più aziende si chiedono quanto sia opportuno delegare creatività e decisioni a un sistema automatizzato.
Come possono consumatori, clienti e partner fidarsi pienamente di un prodotto o di un contenuto generato dall’IA?
E, soprattutto, come proteggere il valore e la reputazione della propria #organizzazione in un contesto dove umano e artificiale si confondono?

Come ridurre i rischi

Per evitare che l’uso dell’IA diventi un rischio reputazionale o operativo, è necessario:

Valutare e gestire i rischi specifici legati all’intelligenza artificiale
Monitorare continuamente il sistema di gestione dell’IA per migliorarlo nel tempo
Verificare che qualità e integrità dei dati non vengano mai compromesse
Definire ruoli, responsabilità e controlli in modo chiaro

La risposta: la norma UNI CEI EN ISO/IEC 42001

Questa norma fornisce i requisiti per un sistema di gestione dell’intelligenza artificiale fondato su: